Casandrino – Si è finalmente conclusa la vicenda che ha visto come protagonista Maria D’Angelo, un’85enne di Casandrino, alla quale è stata sospesa per ben 2 volte la pensione di reversibilità e l’indennità di accompagnamento perché considerata morta dall’Inps. L’anziana non dovrà attendere, come si prospettava, fino febbraio 2019 per ottenere i versamenti che le spettano, in quanto verranno erogati con effetto immediato. A comunicare il fatto è stato il medesimo ente di provvidenza, che sta cercando di sanare l’errore commesso nella maniera più rapida possibile, anche se effettivamente parlare di rapidità in questa vicenda sembra quasi una presa in giro.
La vicenda
La donna, originaria di Casandrino, già nel 2016 si era vista sospendere la pensione di reversibilità e di accompagnamento per almeno 1 anno, a seguito di un errore di comunicazione da parte del Comune di residenza dell’anziana (un’omonimia), al quale, tuttavia, era seguita un’immediata rettifica. Una volta riconfermata quella di reversibilità, mentre era in attesa del ripristino di quella di accompagnamento, la cui udienza era stata fissata a febbraio 2019, il 1 ottobre le era stata nuovamente bloccata l’erogazione della pensione di reversibilità. L’anziana, infatti, con somma sorpresa, risultava nuovamente deceduta. Due giorni fa, dunque, l’avvocato di Maria D’Angelo, Giuseppe Cappa, aveva voluto mettere in evidenza l’accaduto attraverso i media, anche per far capire il calvario che stava vivendo la pensionata, ormai da diverso tempo, soprattutto tenendo conto del fatto che la donna deve combattere ogni giorno con problemi alla vista, con difficoltà di deambulazione, che necessitano di personale specializzato. Infatti, durante il periodo di sospensione degli assegni pensionistici, Maria ha dovuto arrabattarsi per riuscire a pagare una badante che potesse assisterla.
La svolta
Finalmente ieri pomeriggio è arrivata la conferma del ripristino da parte della direzione provinciale dell’Inps. La signora D’Angelo non dovrà, infatti, attendere le udienze di novembre e di febbraio per vedere riconosciuto il diritto di percepire regolarmente la pensione di reversibilità e di indennità, sospese a seguito di un errore a lei non imputabile, ma il tutto avverrà con effetto immediato. Termina così una vicenda che ha dell’incredibile, anche perché a farne le spese è stata una donna invalida, che ha dovuto far fronte, in maniera rocambolesca, ad una situazione che ha dell’inverosimile.
Nessuno vuole assumersi la responsabilità di quanto accaduto
Il Comune ha tenuto a precisare di non avere alcuna responsabilità riguardo alla seconda comunicazione di decesso e lo stesso ha fatto anche l’Inps. Gli enti, quindi, si stanno scambiando accuse reciproche, poiché nessuno vuole dover fare i conti con questa incresciosa vicenda, che ha causato non pochi disagi ad una donna gravemente malata.
Un merito speciale va, invece, riconosciuto al legale di Maria, Giuseppe Cappa, il quale ha tenuto ad affermare che ha voluto ricorrere ai media, solo dopo aver sollecitato più volte l’Inps, in quanto si era reso conto che la sua cliente, che nel frattempo veniva sostenuta con difficoltà dai familiari, non era più in grado di “attendere i tempi di un processo troppo articolato per il ripristino dei pagamenti”.