Alessandro De Fabbio, napoletano di 30 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in Messico, precisamente nello stato di Zacatecas. Il corpo senza vita dell’uomo è stato rinvenuto ai margini di una strada, presso la cittadina di Tepechitlan, a circa 8 chilometri dalla strada provinciale Tepechitlan-Teul de Gonzalez Ortega. La notizia del ritrovamento è stata confermata dalla Procura Generale dello Stato di Zacatecas.
Avviate le indagini
Sono state avviate le indagini per capire chi possa aver causato la morte del giovane italiano. Secondo una prima ricostruzione, sembra che De Fabbio sia stato crivellato di colpi nella zona del ventre e della gabbia toracica. A pochi metri dal cadavere, la polizia messicana ha trovato una vettura marcata Honda, noleggiata dalla vittima, nella quale sono stati individuati numerosi documenti.
Il caso Russo e Cimmino
La triste vicenda, che è costata la vita ad un giovane 30enne napoletano, riporta alla mente, il caso delle famiglie Russo e Cimmino: Raffaele, Antonio e Vincenzo, che sono scamparsi il 30 gennaio 2018, da Tecalitlàn, stato di Jalisco, a circa 300 chilometri da dove è stato ritrovato il cadavere di Alessandro.
I 3 napoletani erano andati in Messico per lavoro, ma non sono mai rientrati. I familiari hanno tenuto a precisare che le indagini stanno andando a rilento. L’unica cosa che è emersa, è che alcuni poliziotti collusi hanno ceduto, per soli 43 euro, i 3 malcapitati ad una pericolosa banda armata locale, riconducibile al cartello criminale Nueva Generacion.
Durante gli interrogatori condotti dagli agenti della polizia locale è stato fatto anche il nome del malvivente che ha condotto la trattativa con i poliziotti. Tuttavia, non sono stati effettuati passi in avanti nelle ricerche e nemmeno è stato sgominato il gruppo criminale, artefice del rapimento.
Un amico di Alessandro: “Resterai indelebile nei nostri ricordi”
All’inizio i media messicani hanno provveduto a diffondere la notizia del ritrovamento del corpo, senza, però, fornire le generalità complete, in quanto in attesa della conferma, che è arrivata poche ore dopo.
Una volta avuta la certezza che si trattava di un cittadino italiano, le forze dell’ordine hanno informato il Consolato italiano e la Farnesina. Inoltre, sono stati contattati i familiari del giovane, che hanno confermato la sua presenza in Messico.
Al momento la dinamica, ma soprattutto il movente devono essere accertati e gli inquirenti sembrano brancolare nel buio. Alessandro è il 5 napoletano scomparso in tale paese negli ultimi 5 anni e, ancora una volta, sembra che il filo conduttore sia il lavoro. De Fabbio era, secondo le autorità messicane, un commerciante di herramientas, ovvero un venditore ambulante di attrezzi da lavoro.
Attualmente, il corpo dell’uomo si trova presso l’istituto di Scienze Forensi, per accertamenti. Si spera che si riesca a fare luce su questa terribile vicenda, in modo da impedire altre morti, che non trovano, apparentemente, spiegazione.
Sulla morte di Alessandro De Fabbio sta indagando la Procura dello stato di Zacates, ma per ora non sono stati fatti passi avanti. Nel frattempo la famiglia del giovane si dispera. “Posso solo dirti che tu resterai indelebile nei nostri ricordi e nei nostri cuori. L’educazione è qualcosa di importante, e tu potevi insegnarla a tutti” ha scritto un caro amico.