Vincenzo Di Stazio, chirurgo 40enne, è deceduto la notte tra il 2 ed il 3 gennaio presso l’ospedale Cotugno di Napoli, a causa di una meningite fulminante da pneumococco. Purtroppo le sue condizioni erano disperate, per tanto non è stato possibile salvargli la vita. La famiglia ha autorizzato la donazione degli organi.
La meningite da penumococco
L’Azienda ospedaliera dei Colli di Napoli ha fatto sapere che la meningite da pneumococco, a differenza di altre tipologie, è infettiva, ma certamente non virale, ed è per tale motivo che non è stata attuata alcuna profilassi. La famiglia, che si è chiusa nel suo dolore, ha autorizzato l’espianto degli organi.
In tale incresciosa occasione, l’Ordine dei medici di Napoli ha espresso il proprio “cordoglio” per la prematura scomparsa del chirurgo e ha voluto ribadire la necessità di “introdurre il vaccino anti-pneumococcico nel Piano nazionale prevenzione vaccinale per i soggetti a rischio per esposizione professionale“, affinché episodi del genere non accadano più.
Le parole del presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli
Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, nonché segretario generale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg), ha affermato: “Vorrei che arrivasse alla famiglia del collega scomparso prematuramente un forte messaggio di cordoglio da parte dell’intera categoria che rappresento”.
E ha aggiunto: “Come medico ritengo che sarebbe opportuno rialzare la guardia, offrire gratuitamente un vaccino come quello anti-pneumococco che oggi è già presente negli studi dei medici di famiglia ma solo per gli anziani ‘over 65’ o ai soggetti con determinate patologie”.
Di fatto, per Scotti, aver tolto nel Piano nazionale prevenzione vaccinale la disponibilità, per le categorie esposte a rischio (ovvero medici e professioni sanitarie), del vaccino anti-pneumococcico, è stato un grave errore. Infatti, ha tenuto a precisare che: “Non possiamo permettere che chi lavora a stretto contatto con i pazienti non possa contare su una offerta di copertura completa, aspettandoci che continui la sua opera con la donazione degli organi post-mortem e non semplicemente continuando ad assistere con dedizione professionale tutti i pazienti nel corso di una vita che qualcuno potrebbe definire ‘più fortunata’, ma che io amo definire più normale”.
Si spera che tali parole abbiano un seguito, ossia che sia possibile tornare a vaccinare coloro che si dedicano a preservare la salute degli altri, spesso compromettendo la propria.
La famiglia autorizza la donazione degli organi
La famiglia di Vincenzo Di Stazio ha deciso di donare gli organi, al fine di permettere ad alcune persone malate di tornare a vivere. Si tratta di un’azione importante che deve essere sottolineata e celebrata, come ha tenuto a precisare il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, che ha concluso il proprio intervento affermando: “Apprendo dai media del gesto di grandissima generosità per la autorizzazione della donazione degli organi, donando un cuore nuovo ad un piccolo paziente. Lavorare per salvare delle vite è la missione di ogni medico e non poteva esserci modo più appropriato per continuare l’opera di un medico e onorare la memoria di chi purtroppo non è riuscito a vincere la battaglia contro la malattia”.