Napoli, si fingono carabinieri per rapinare una famiglia: provvidenziale intervento della polizia

Napoli – Sei pregiudicati si sono finti carabinieri per avere libero accesso alla casa che avevano deciso di rapinare. I malviventi, bloccati dalla polizia, sono stati accusati di sequestro di persona e di rapina aggravata.

Sei ladri travestiti da carabinieri

Ieri (giovedì 6 dicembre) la polizia di Napoli ha fermato 6 rapinatori, che, travestiti da carabinieri, hanno svaligiato la casa di una famiglia, che vive in zona Riviera di Chiaia, nel territorio partenopeo.

Gli agenti della Squadra Mobile si sono insospettiti, perché hanno visto alcune persone a bordo di uno scooter, scambiarsi dei segnagli con un uomo fermo ad uno stabile.

I poliziotti, prontamente, hanno richiesto l’intervento di altre pattuglie e, quando hanno capito che ad uscire dal palazzo erano dei rapinatori, sono intervenuti bloccando tutte le vie di fuga. Dalla perquisizione sono emersi 5.450 euro in contanti, ma anche oggetti preziosi ed un orologio.

I pregiudicati

A finire in manette, in seguito a questo originale tentativo di rapina, sono stati 6 pregiudicati: Alberto Cacace (31 anni), Salvatore Mauro (36 anni), Ciro Pizzo (43 anni), Gaetano Vaccaro (43 anni), Emiliano Brullino (42 anni) e Paolo Lo Giudice (63 anni).

Gli uomini sono accusati di rapina aggravata e di sequestro di persona. Sicuramente verranno ricordati per l’originalità con cui hanno cercato di mettere a segno il colpo. Fortunatamente, i Falchi della Squadra Mobile partenopea sono riusciti a capire che qualcosa non andava ed a chiamare rinforzi. La banda, probabilmente, avrebbe cercato di rapinare altre famiglie utilizzando tale innovativo sistema.

Le prime ricostruzioni

Secondo quanto è emerso dalle prime ricostruzioni fatte dagli agenti della Squadra Mobile, i rapinatori si sarebbero presentati al citofono come appartenenti all’Arma dei Carabinieri, in modo da farsi aprire senza destare sospetti. Una volta alla porta, hanno mostrato alla famiglia un decreto di perquisizione falso, chiedendo anche che venisse consegnata loro spontaneamente la droga che veniva conservata in casa.

Le vittime non hanno reagito all’intrusione, perché spiazzate dall’arguto travestimento. Infatti, i malviventi hanno esibito un fino portatessere con il fregio dell’arma, una pettorina con la scritta “Carabinieri” e una replica di una calibro 9×21, che viene spesso utilizzata dalle forze dell’ordine in servizio.

La famiglia, non avendo capito che si trattava di una vera e propria truffa, ha affermato preoccupata che in casa non vi era alcuna sostanza stupefacente. A quel punto i finti agenti hanno cominciato a rovistare in casa, sostenendo che c’erano elementi sufficienti per una perquisizione. I membri della famiglia, impauriti, hanno fatto strada ai finti Carabinieri, conducendoli anche nella camera da letto in cui venivano custoditi gli oggetti preziosi ed il denaro.

Tale episodio, che si è verificato nel napoletano, ha fatto riflettere, ancora una volta, sugli espedienti utilizzati dai malintenzionati per riuscire a rapinare le abitazioni, senza destare sospetti. Intanto, la preoccupazione della gente cresce ed anche la diffidenza. Probabilmente, da oggi in poi, anche le forze dell’ordine avranno difficoltà a farsi aprire dai cittadini, non solo da quelli partenopei, ma, in generale, anche da quelli distribuiti sul resto della Penisola.

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