Napoli, un boom di ricoveri presso l’ospedale Santobono-Pausilipon mette in crisi i reparti di pediatria

In questi giorni si è assistito ad un vero e proprio boom di ricoveri all’ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli, tanto che il reparto di pediatria ed il servizio di Pronto soccorso ed Accettazione sono andati quasi del tutto in tilt. Le RSU ed il sindaco hanno chiesto un intervento immediato delle autorità per risolvere tale incresciosa situazione.

I sindacati denunciano l’accaduto

A denunciare l’accaduto sono stati i rappresentanti sindacali CGIL FP, CISL FP, NURSING UP, FIALS. Tuttavia, il sindaco ha tenuto a precisare che: “Nonostante che questa RSU abbia chiesto alla Direzione Aziendale di attivarsi preventivamente per predisporre risoluzioni efficienti alla problematica dell’emergenza virosi respiratoria, che di fatto si presenta in questo periodo tutti gli anni, a tutt’oggi non è stato realizzato alcun intervento organizzativo in merito, per cui l’assistenza nei suddetti reparti rischia di avere ricadute negative sia sui pazienti che sugli operatori sanitari“.

Una situazione davvero tragica quella denunciata dai sindacati, che rischia di mettere in ginocchio una struttura ospedaliera rinomata, ma che non è stata adeguatamente attrezzata ed abilitata per resistere a  richieste di ricovero così elevate.

Personale ospedaliero insufficiente e lavori di ristrutturazione inadeguati

Di fatto, attualmente l’ospedale deve fare i conti con una media di circa 30 ricoveri giornalieri, ma il turnover dei posti letto non riesce ad assicurare accoglienza per tutti i pazienti che hanno necessità. Infatti, in una nota delle RSU si legge: “Quindi si fa ricorso ai ricoveri in barella per cui le postazioni dotate di gas medicali per i piccoli pazienti non sono sufficienti. Il personale è sottostimato rispetto all’elevato numero di ricoveri, il carico di lavoro è triplicato. Vi è un’affluenza di pazienti al pronto soccorso che quotidianamente oscilla tra i 300 e 350 al giorno, con tempi di attesa lunghissimi, in una sala di attesa fredda, il motivo è perché sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione inadeguati e inefficienti“.

Un numero spropositato di pazienti

Le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), inoltre, hanno tenuto a precisare che: “Tra pazienti ricoverati e genitori, a volte nei reparti vi sono circa 70-80 persone, un vero e proprio calderone in un’azienda di rilievo nazionale come la nostra”.

E ancora: “Il paradosso è che, per far fronte all’emergenza virosi, esiste una vecchia disposizione del direttore sanitario, contestata dalla scrivente, che autorizza, in modo sconsiderato, l’utilizzo delle barelle nei reparti, con il parere favorevole dei direttori di dipartimento coinvolti”.

Inoltre, a conclusione della nota si legge che: “I lavoratori, stanchi di tale comportamento e di noncuranza e a tutela dei malati e degli operatori tutti, adotteranno congiuntamente alle organizzazioni sindacali tutte le azioni necessarie al fine di ottenere una soluzione immediata della grave situazione assistenziale in cui versano i reparti di pediatria”.

Alla luce dei fatti, quindi, si spera che vangano presi al più presto validi provvedimenti, in quanto la situazione sembra essere davvero precaria e destinata ad esplodere. Del resto, il personale ospedaliero non può fare nulla contro la carenza di addetti ai lavori e l’inadeguatezza della struttura a supportare un elevato carico di pazienti.

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